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SENTENZE INERENTI IL |
Le sentenze sono in ordine di data.
Cassazione Sesta Sezione Penale - Sentenza 41709/2010 Reati contro la pubblica amministrazione - Pubblico Ufficiale - Utilizzo privato del telefono di servizio e della Connessione Internet - Incidenza sul patrimonio della Pubblica Amministrazione - Danno di lieve entità - Reati di peculato e abuso d'ufficio - Insussistenza. (Codice penale, articoli 314,323) Non integra peculato l'utilizzo privato, da parte del pubblico ufficiale, del telefono di servizio, se di scarsa incidenza, per numero chiamate e spesa effettuata, sul patrimonio della P.A. Parimenti, non sussisterà abuso d'ufficio, laddove il dipendente abbia utilizzato indebitamente la rete Internet, in mancanza di un ingiusto vantaggio patrimoniale |
Consiglio
di Stato - Sez. VI - Sentenza del 16 ottobre 2006, n. 6126
Procedimento disciplinare - Attivazione entro 180 dalla data in cui la P.A. sia venuta a conoscenza della condanna definitiva inflitta al medesimo. Termine 90 giorni si applica solo nei casi di condanna definita per peculato, concussione e corruzione in atti d'ufficio o in atti giudiziari. (Leggi sentenza) |
Consiglio
di Stato SEZ.
V – sentenza 3 ottobre 2003 n. 5740 – Pres.
Elefante,
Est. Carboni – De Falco (Avv.ti
Napolitano e Vitale) c. Comune di Nola (Avv. Marone) – (conferma T.A.R.
Campania, sez. V, sentenza 28 dicembre 1994, n. 518 Pubblico impiego – Sospensione dal servizio – Sospensione cautelare facoltativa – In pendenza di procedimento penale – Ex art. 91 del T.U. imp. civ. Stato – Motivazione sull’opportunità o meno di mantenere l’impiegato in servizio – Sufficienza – Valutazione dei fatti contestati in sede penale – Non occorre. L’articolo
91 del testo unico sullo stato giuridico degli impiegati civili dello
Stato emanato con D.P.R.
10 gennaio 1957 n. 3 (secondo cui «l’impiegato sottoposto a
procedimento penale può essere, quando la natura del reato sia
particolarmente grave, sospeso dal servizio»), nel prevedere la
sospensione cautelare facoltativa dal servizio del pubblico dipendente,
impone una motivazione che deve solo vertere sull’opportunità o meno di
mantenere l’impiegato in servizio, in relazione alla gravità dei fatti
addebitati. Nel caso di sospensione facoltativa dal servizio non è
necessario invece che il provvedimento esponga analiticamente i fatti
criminosi addebitati all’imputato (anzi l’amministrazione deve evitare
di pubblicizzare inutilmente fatti che costituiscono oggetto
d’accertamento da parte del magistero penale) e neppure occorre che
l’amministrazione s’addentri nella disamina dei provvedimenti emessi e
delle valutazioni effettuate nel corso del procedimento penale, essendo
sufficiente che l’amministrazione motivi in ordine al pregiudizio ad
essa derivante dalla permanenza in servizio del dipendente. |
CONSIGLIO
STATO – SEZ. IV - SENTENZA DEL 9 DICEMBRE 2002, N. 6668 Sulla
sussistenza di ipotesi in cui può disporsi tuttora la destituzione
automatica dal servizio di pubblici dipendenti ed in particolare sulla
destituzione conseguente ad una condanna con pena accessoria
dell’interdizione dai pubblici uffici |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 17209 del 4 dicembre 2002
Il diritto del lavoratore di ottenere il risarcimento del danno causatogli da un’illegittima sospensione disciplinare si prescrive in dieci anni - Perché si fonda sulla responsabilità contrattuale del datore di lavoro - L’illegittima sospensione del lavoratore dall’attività lavorativa, decisa dal datore di lavoro in scorretto esercizio dei propri poteri disciplinari, come anche l’illegittimo licenziamento, è fonte di responsabilità contrattuale e non extracontrattuale. Conseguentemente il diritto del lavoratore al risarcimento del danno resta assoggettato all’ordinaria prescrizione decennale e non a quella quinquennale |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 17208 del 4 dicembre 2002,
Pres. Dell’Anno, Rel. Foglia NEL GIUDIZIO SULL’ESISTENZA DI UNA GIUSTA CAUSA DI LICENZIAMENTO SI DEVE TENER CONTO ANCHE DEL “DISVALORE AMBIENTALE” CHE PUO’ ASSUMERE LA CONDOTTA DEL DIPENDENTE – In quanto modello diseducativo o comunque disincentivante. (Sunto sentenza) |
CONSIGLIO
STATO – SEZ. V - SENTENZA DEL 16 OTTOBRE 2002, N. 5617 Presupposti della sospensione cautelare obbligatoria.
Una volta venuti meno i presupposti per la continuazione
della sospensione
cautelare obbligatoria dal servizio del dipendente pubblico nei cui
confronti sia pendente un procedimento penale per un reato contro la p.a.,
l’amministrazione di appartenenza deve valutare se sussistano le
condizioni per una riassunzione immediata, ovvero per la protrazione dello
stato di sospensione. |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 8846 del 18 giugno 2002. Il lavoratore ha diritto di essere sentito personalmente per difendersi da addebiti disciplinari – Può essere rappresentato dal suo legale solo se gli abbia conferito uno specifico mandato. (Leggi massima commentata) |
CORTE
COSTITUZIONALE - Sentenza n. 145/2002 Pubblico impiego - Procedimento disciplinare - Disciplina prevista dall'art. 4, legge 27 marzo 2001, n. 978 - Sospensione dal servizio decorso il termine di prescrizione del reato - Illegittimità - (Testo integrale Sentenza) |
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